
Il Commissario straordinario per la ricostruzione ha emanato il 23 maggio 2017 l’ordinanza n. 25: “Criteri per la perimetrazione dei centri storici e nuclei di particolare interesse che risultano maggiormente colpiti dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016”. A portarne notizia è il sito del Commissario (clicca qui per leggere il comunicato stampa).
Ma come si svolge la perimetrazione dei centri storici? Quali sono i criteri per definirla? A cosa serve la perimetrazione? Come impatta sui tempi di ricostruzione? Le risposte nel seguito.
Come si svolge?
- entro il 24 giugno 2017 le Regioni attraverso gli USR, di concerto con i Comuni interessati, perimetrano i centri storici;
- entro cinque mesi dalla perimetrazione gli enti locali dovranno redigere dei piani attuativi di ricostruzione delle aree perimetrate;
- adozione piano attuativo di ricostruzione;
- trasmissione del piano al Commissario straordinario;
- approvazione definitiva da parte dei Comuni.
Quali sono i criteri per definire la perimetrazione?
Gli USR per definire le zone dei centri abitati da perimetrare si baseranno sui seguenti criteri:
- Presenza di patrimonio culturale di particolare interesse e di pregio storico, architettonico, archeologico, naturale e paesaggistico;
- Livelli di danno prodotti dal sisma del 24 agosto 2016 e seguenti. Zone con molti esiti AeDES di inagibilità o crolli;
- Condizioni di pericolosità territoriale. Zone instabili individuate con microzonazione sismica di primo livello, aree soggette a frane o inondazioni.
A cosa serve?
La perimetrazione è il primo step del piano attuativo o piano di ricostruzione. I piani regolano la ricostruzione delle zone più colpite definendo:
- Aggregati edilizi o comparti in cui è necessario fare un progetto unitario di ricostruzione (tutti i proprietari dovranno costituire un consorzio e incaricare un unico progettista);
- Criteri di conservazione degli elementi di pregio esistenti: imbotti, infissi tipici, colori dei prospetti, ecc;
- Interventi di ricostruzione pubblica: strade, illuminazione, sottoservizi.
Fino all’approvazione dei piani attuativi (almeno 7 mesi) non è autorizzata la realizzazione di alcun intervento diretto su edifici, aggregati o infrastrutture ubicati all’interno del perimetro individuato.
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